sabato 24 novembre 2012
La Boxe de Rue Italiana Giorgio Alì e Renato Manusardi
LA BOXE DE RUE
di René Manusardi Professeur de BF-Savate
Conoscere la Boxe de Rue.
Che cos’é la Boxe de Rue? Al giorno d’oggi, con il termine Boxe de Rue (it. Boxe da Strada, fr.
Savate de Rue o Défense dans la Rue, ing. Street fighting), si intende la struttura tecnicamente
evoluta dell’antica Savate, un sistema di combattimento con “pugni / calci / lotta / bastoni / lame”,
praticato con metodi differenti sia nell’Armata reale francese prima e in seguito nell’esercito
napoleonico, sia nei bassifondi di Parigi, Genova, Marsiglia e di altre città europee.
Riavviata per la prima volta in Francia diversi anni orsono dal lavoro infaticabile del savateur e
addestratore militare Robert Paturel, la Boxe de Rue ritrova oggi spazio in Nord-Italia per opera di
due veterani savateur e street fighter dell’underground (periferia) genovese e milanese: Giorgio Alì
e Renato Manusardi. I quali continuano nei tempi odierni l’esperienza di difesa personale del
compianto maestro Arrigo Manusardi (1902-1967), il quale, tra l’altro, appare immortalato nel logo
registrato della Boxe de Rue - Scuola Alì e Manusardi, mentre sferra un calcio alla mascella di un
aggressore dopo aver rapidamente deviato la sua pistola, a testimonianza di una tradizione
marziale e di difesa personale che si protrae da più generazioni di maestri.
Continuità tra Boxe de Rue e Savate-Boxe Francese.
La Savate-Boxe Francese è una riduzione a sport del ring dell’antica Savate da Strada, limitata
cioè alle sole tecniche di piede (calci) di quest’ultima a cui, nei primi decenni del XIX secolo,
vennero associati i colpi del Pugilato sportivo (English Boxe/ Boxe Anglaise).
Permeata dallo spirito europeo e occidentale proprio degli sport olimpici, che persegue una
mentalità di continuo perfezionamento tecnico e di ricerca di una sempre migliore efficacia, anche
la Savate-Boxe Francese si è molto evoluta tecnicamente, passando dalla bellezza del gesto
atletico proprio dei primordi all’odierna estrema efficacia nella ricerca del KO. Insieme a Thai Boxe
e Kick Boxing viene considerata tra i più temibili sport del ring.
Lo stesso destino di evoluzione tecnica è stato seguito dall’attuale Boxe de Rue. Nella Scuola Alì
e Manusardi, tuttavia, in ossequio ai vecchi Maestri vengono gelosamente conservate anche le
antiche tecniche della Tradizione europea greco-romana e barbarica che, in ordine di tempo, sono
le prime ad essere insegnate agli allievi di Boxe de Rue.
Essendo in continua evoluzione verso una migliore efficacia pratica volta a sconfiggere
l’aggressore, la Boxe de Rue in Italia, già dai tempi del maestro Arrigo Manusardi non ha mai
temuto la contaminazione inserendo anche alcune efficaci tecniche derivate da sport orientali,
soprattutto il ju jitsu o da tecnologie di elite militari. Questo, comunque, resta coerente con la
mentalità olimpica e con il dna europeo occidentale
Si può quindi affermare senza ombra di dubbio che se la Savate-Boxe Francese e l’unico sport
del ring calci/pugni rigorosamente europeo, così la Boxe de Rue è l’unica vera arte marziale e
l’unico sistema di difesa personale geneticamente europeo.
Le origini della Boxe de Rue.
Bisogna sfatare il mito secondo cui sia la più conosciuta Savate-Boxe Francese sia il suo
precursore ossia la Boxe de Rue, siano sostanzialmente una volgare scopiazzatura della Boxe
praticata in Birmania (territorio di tardiva influenza commerciale francese) o dei primi maestri di
lotta giapponese, che già nei primi decenni dell’ ‘800, cominciavano a far conoscere il loro sistema
nelle capitali europee, in particolare a Londra.
Gli studi storici portati avanti per più di 30 anni dal compianto maestro di BF-Savate Sylvain
Salvini, le testimonianze archeologiche dell’antichità greco-romana, i testi e le tavole di scherma da
guerra integrata alla difesa personale che possediamo dal Rinascimento in poi (almeno a partire
dal Fechtbücher di HansTalhoffer anni 1420-1490), la tradizione barbarica diffusa nelle tradizioni
popolari della lotta bretone, lotta turca, kick del Devonshire, Savate parigina, Chausson
Marsigliese, lotta coi calci sarda e tante altre forme di lotta totale, dimostrano inequivocabilmente
l’origine europea della Boxe de Rue e del suo figlio primogenito, la Savate-Boxe Francese.
La riscoperta storica dell’antico Pancrazio da parte del Salvini, nonché la sua odierna forma con
cui oggi viene insegnato come precursore greco-romano delle attuali MMA (Mixed Martial Arts),
vedono in esso il fondamento più antico, ma non l’unico, della Boxe de Rue.
La Boxe de Rue si accresce e accomuna in sé anche tutta l’esperienza bellica romano-barbarica,
medievale e rinascimentale della pugna ossia la mischia, il momento dello scontro tra due gruppi
guerrieri, quando l’ingegno personale delle mani nude doveva supplire spesso lo spezzarsi di
un’arma o la sua perdita. Inoltre, la tradizione pacifica delle varie lotte locali, praticate dalle etnie
barbariche in periodo di pace durante le fiere e le feste di comunità, contribuiscono ulteriormente
alla cristallizzazione di un sapere tecnico marziale propriamente europeo.
Quindi, attraverso il doppio filone degli eserciti europei da una parte e di quello delle tradizioni
contadine e urbane dall’altra, ecco che, partendo dal Pancrazio greco-romano, questo variopinto
sapere tecnico marziale e di difesa si arricchisce della cultura bellica e ludica barbarica, passa
attraverso il feudo, il castello e l’abazia medievali, risale le libere città comunali e le Signorie
rinascimentali fino ad arrivare a trovare una propria forma più completa di altre nella Francia
monarchica pre rivoluzionaria e poi dell’Impero napoleonico, ricchi di tradizioni marziali e popolari.
In questa ammirabile tradizione francese, troviamo testimonianza di testi scritti come pure
d’immagine di stampe e poi fotografiche, di quella che al giorno d’oggi resta il più antico e valido
sistema di autodifesa europea: la Boxe de Rue.
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